West of Eden – Passo dopo passo

Ah il western amore e odio, croce e delizia. Ci sono dei film western che adoro e altri che proprio non mi vanno giù. Adoro “L’oro dei Mckenna”, “Per un pugno di Dollari”, “Sentieri Selvaggi”. In generale se c’è John Wayne per me è un buon segno e se ci sono anche gli indiani ancora meglio. “E Dio disse a Caino”  è uno strano mix di fascino e repulsione. Il protagonista è inquietante come non mai e muore più gente che in una tragedia di Shakespear. La mia frittella di questa settimana invece è più serena, ha preso spunto in modo più deciso dal lavoro di Oscar che dalla fonte originale. Volevo fare un mix tra una locandina e la tavola di un fumetto, ho iniziato copiando la locandina originale del film, ma giocando di più sul non finito nella parte bassa. Poi ho aggiunto il quadrato in alto e parlandone con Oscar è saltata fuori l’idea di inserire una figura seduta al tramonto, non proprio il classico cowboy che cavalca verso il tramonto,ma qualcosa di simile. Mi piace la composizione delle vignette nel foglio, ma c’erano troppi bianchi. Ho deciso quindi di inserire le scritte e poi di virare tutto al seppia. Il colore è ottenuto usando photoshop con un livello colorato uniformemente di marrone e metodo di fusione colore.

Maria

Potrei dire che il western non è il mio genere, ma la verità è che ne ho visti a dozzine. Da John Wayne a Bud Spencer e Terence Hill, per me erano i film di mio padre e quindi quelli della mia infanzia. Sotto una scorza dura, i buoni lo sono per davvero e di solito vincono; anche se a volte a caro prezzo. L’immagine del cavaliere solitario che svanisce nel tramonto è molto vivida nel mio immaginario… Ma devo dire che il Gary Hamilton di “E Dio disse a Caino” ti fa davvero dubitare che sia lui il buono. Non conoscevo questo spaghetti western, ormai il mio browser ha la parola Caino memorizzata ovunque, ma è piuttosto bizzarro. E’ una classica storia di vendetta, alla Conte di Montecristo, con tutto l’ostentato cinismo che potrebbe avere un cowboy di Clint Eastwood, ma è evidente che ci si mescolano elementi da romanzo gotico. Lo spazio dato alla notte, la presenza ossessiva dell’organo e delle campane, gli specchi… Tutto questo dà al protagonista un’aria quasi demoniaca, simile a quella del Corvo (vedete voi se preferite pensare alle atmosfere di Poe o al film con Brandon Lee). Certo, anche gli occhi azzurri spiritati e la serie infinita di ammazzamenti aiutano, non dico di no.
Parlo di questo ora, perché la verità è che nella frittella non ho messo in campo Gary Hamilton. Ho preferito riferirmi al genere western e al cavaliere solitario di cui sopra. Mi è venuto spontaneo immaginare Caino nelle vesti di spalla comica, una specie di Tuco da Il buono, il brutto e il cattivo, ma molto meno in gamba. Ho pensato che creasse un bel contrasto con l’eroe all’incrollabile ricerca di vendetta.
Non ci sono dubbi che questo sia un tema ricorrente nelle avventure e nella testa del nostro Caino. Non credo abbia le idee chiare in proposito, visto che in fin dei conti uno scoppio di rabbia per ripagare un torto è stata la sua rovina. Dovrebbe farsi vedere da uno bravo per risolvere questo conflitto, non credete?

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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