Ricetta – Passo dopo passo

“Sono partita dall’idea di scattare una foto della frittella che fosse il ritratto sputato di quella su un blog di cucina, aggiungendo poi le mani grondanti d’inchiostro come elemento sorpresa. Prima di tutto, però, mi sono rimboccata le maniche e ho impastato le frittelle: ci sono un sacco di ricette interessanti in rete, ma io sono come San Tommaso e devo toccare con mano. Il mio set fotografico è stata la spianatoia di legno, perché la foto sarebbe diventata di fatto lo sfondo e volevo che fosse piuttosto piatto, con i colori il più possibile uniformi. Mentre Oscar azzannava le frittelle, dimostrando come l’aria intellettuale di chi scrive sia una bella fregatura per tutti gli altri, ho abbozzato le mani a matita per poi tratteggiare le line con l’inchiostro nero. Tuttavia il disegno mi è sembrato subito troppo ordinato e classico, perciò ho deciso di continuare a lavorarci sopra con l’inchiostro diluito a pennello, per ottenere un chiaroscuro più mosso. Sembrava una grande idea, ma l’inchiostro che avrei giurato fosse resistente all’acqua si è sciolto miseramente. Smaltito l’attacco di panico, ho usato il pennello appena bagnato per sciogliere l’inchiostro e ottenere le ombre, dopodiché ho ripreso tutto con la china nera per riportare in vita i tratteggi perduti. Sono così potuta passata alla parte tecnologica, scansionando il disegno e unendolo con Photoshop alla foto della frittella con il metodo di fusione Scurisci e Luminosità per i livelli con le mani. L’ultima immagine è un eccesso di zelo o un delirio d’onnipotenza indotto da Photoshop: ho provato a invertire il disegno e a giocare con le due copie, ma in un momento di lucidità ho trovato il risultato troppo spinto e artificioso. Carino l’effetto delle doppie mani, però non mi piace l’effetto sulla frittella e trovo che rompa quel triangolo magico che dovrebbe gridare “A me gli occhi!””.

Maria

“Mi sono imbattuto diverse volte in “ricette”, intese sia dal punto di vista culinario, sia da quello medico, che si divertono a elencare gli ingredienti di un’idea. In particolare ne ricordo una ottocentesca su come cucinare un buon vecchio romanzo gotico, di quelli antecedenti al 1797: semplicemente esilarante. Nel nostro caso, però, il filo rosso non è un genere in odore di scadenza, ma un tale con un brutto carattere che non andava d’accordo con suo fratello. Senza contare che ho dovuto assolutamente mantenere intatta la ricetta delle frittelle, per non incappare nell’ira funesta di Caino e Maria.
Non potendo manomettere gli ingredienti, li ho commentati nel modo più biblico e antip… Brillante che mi sia riuscito. Tutto qui, macchie d’inchiostro su una frittella da gustare. Il bello è stato affondare i denti nello zucchero a velo ancora e ancora, fino a trovare la ricetta più stuzzicante. E’ un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.”

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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