Il grande occhio – Passo dopo passo

Questa settimana mi sento leggermente blasfema: cosa penserebbe babbo Tolkien, vedendo il suo oscuro signore del male ridotto a una gigantesca frittella inzuccherata?
D’altra parte, però, ammetto di essermi divertita a trasformare un dolcetto nel temibile occhio di Sauron e spero che in fondo nessuno se ne avrà troppo a male.
Sono partita da una delle foto di frittelle che avevo fatto per il sito. La più tonda solitaria e malvagia. Quindi l’ho virata in bianco e nero e poi stampata. Da lì in avanti c’è stato solo lo spasso di disegnare una bella torre puntuta e minacciosa. Mi stavo divertendo così tanto che non ho fatto foto della torre prima delle sfumature a tratteggio. Caino è molto deluso dalla mia dimenticanza.
Ho deciso di usare un tratteggio spigoloso e disordinato, andando a creare una bella nebbia inquietante tutto intorno alla parte bassa della torre. Per darle forma ho assecondato le venature del legno presenti nella foto, rinforzandole o modificandole dove necessario. Per ultimo la pupilla allungata, che ho modificato un paio di volte per renderla meno a fessura. Meglio evitare associazioni mentali equivoche 😛
E via, temete tutti la frittella di Sauron: vede tutto ed è molto gustosa.

Maria

Per cominciare chiedo scusa a Victor Hugo: l’ho usato vilmente per arrivare a Tolkien, il vero classico del mio cuore. Non sono un rilettore compulsivo de Il signore degli anelli, ma nel mio immaginario resta comunque il libro per eccellenza e non potevo pensare di non inserirlo in questa zuccherosa avventura all’insegna di Caino.
Come dice il proverbio, però, bisognerebbe stare bene attenti a quel che si desidera.
Non è stato un problema trovare l’idea, sapevo di voler tirare in mezzo Gollum, né tanto meno l’occasione tra le pieghe della trama. Il punto controverso è stato fin da subito sul come scrivere questa frittella. Da un lato l’idea di fare il verso a Tolkien rappresentava una bella sfida, dall’altro sapevo che l’andamento della sua narrazione non si sarebbe sposato bene con l’egocentrismo di Caino e con l’intento umoristico, fatto spesso di botta e risposta. Alla fine ho deciso di tagliare la testa al toro, tenendo i piedi in due scarpe. E cercando di battere il record mondiale di modi di dire.
In sostanza ho cercato di dare alle descrizioni un tono tolkeniano, ispirandomi sfacciatamente a quelle originali. Invece ho gestito i dialoghi in libertà, tentando di rendere credibili le battute di Gollum. Inutile cercare di rendere più aulico Caino: è quello che è, prendere (a mazzate, volendo) o lasciare (in autostrada, se preferite).
Mi sono divertito a riprendere il tema ormai classico del nostro antieroe, ovvero i tentativi falliti di convincere qualcuno a evitare di fare una sciocchezza. La sua specialità. Forse non sarà stato di grande aiuto a Smeagol, ma sono sicuro che Gollum ha apprezzato il suo tentativo. Quando qualcuno ha il talento di tirare fuori la parte migliore degli altri, non resta altro che applaudirlo.

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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