I gemelli di Macha – Passo passo

Reduci da due settimane nella verde Irlanda, posso dire che gli Irlandesi mi piacciono. Sono simpatici, gentili e molto disponibili. Non so in quanti posti avremmo trovato un simpatico uomo, disponibile a mettersi carponi nell’acqua sotto il diluvio universale, per cambiare la ruota a dei perfetti sconosciuti. Non ha nemmeno voluto una birra in cambio, incredibile vero? Eppure è andata proprio così.
Ma non fatevi ingannare. Gli Irlandesi sono anche gente incazzosa e ce lo dimostrano un sacco delle loro storie. Più sei psicopatico, più hai probabilità di diventare un loro eroe nazionale. E questo lato nascosto li rende ancora più adorabili ai miei occhi: soprattutto quando si tratta di donnine incavolate come puma, io mi sento sempre molto solidale. Correre, vincere, soffrire, maledire il nemico… Ah, brava Macha!
L’idea per questa frittella era quella di unire in qualche modo il mito di Emain Macha con la guerra moderna. Perché tristemente l’Irlanda non ha bisogno di andare troppo indietro, per ripensare a una guerra civile. I gemelli di Macha sono al tempo stesso una benedizione che promette potenza e una maledizione che promette dolore, perciò mi è venuto piuttosto spontaneo paragonarli a una macchina da guerra moderna, di quelle che uniscono il fascino crudele dell’innovazione a una carica distruttiva al limite demenziale. Non ho dubbi che abbiate riconosciuto all’istante un aereo da combattimento dell’aeroflotta britannica, svolazzante durante la Seconda Guerra Mondiale, ma per sicurezza specifico di cosa si tratta agli aviatori meno che provetti.
Cosa avrebbero pensato i guerrieri del Ramo Rosso dei moderni droni spia? Chi può saperlo. Sì, d’accordo, Caino potrebbe, ma è troppo occupato a gridarmi nell’orecchio che lui preferisce ancora mazze e bastoni, per le faccende guerresche.

Maria

Seconda e ultima frittella dal cuore verde dell’Irlanda. Ci siamo divertiti troppo a Emain Macha, antica fortezza degli altrettanto antichi Re dell’Ulster, per non cedere alla tentazione di ambientarla lì. Fa sempre uno strano effetto ritrovarsi a passeggiare in luoghi dei quali si ha letto, soprattutto quando le letture sono giovanili e quello che resta nella realtà è una collina sgombra, come una tela vuota che aspetta solo l’immaginazione. Se poi ci si mette anche un bel centro visitatori, con tanto di attori in costume e riproduzioni varie (che saranno anche per bambini, ma io mi ci diverto un sacco), il piatto diventa proprio ricco e non resta altro che ficcarcisi.
In sostanza quello che volevo era raccontarvi la leggenda di Emain Macha, stavolta nella frittella stessa anziché come retroscena: agosto non è fatto per riferimenti criptici, nemmeno quando si traveste da novembre come quest’anno. Ci ho costruito intorno una cornice contemporanea, un po’ in ossequio alla citazione dall’università dell’Ulster, un po’ perché ricorda tanto un certo tipo di romanzi storici. Non il mio tipo preferito, a essere sincero, ma per Caino si pastrocchia con qualsiasi ingrediente.
Anziché dedicare qualche altra riga a tirarvi per la manica, ripetendo come un ossesso “Andate in Irlanda, andate in Irlanda”, preferisco segnalarvi le letture giovanile alle quali facevo riferimento, tanto per citare qualche romanzo storico che invece mi è piaciuto. L’autrice si chiama Morgan Llywellyn e ha scritto di tutto un po’ sull’Irlanda, soprattutto di epoca celtica. Per sentire parlare di Emain Macha, il vostro libro è I guerrieri del ramo rosso: un buon modo per fare la conoscenza dell’eroe Cuchulain, attraverso una lettura leggera e avventurosa. Passo e chiudo!

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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