Di frodo – Passo dopo passo

La canzone dedicata a Caino dal Davide è stata il nostro “Eureka!”, anzi il nostro “Si può fare!” (meglio volare basso con i modelli ai quali ispirarsi). Sì, perché è stata ascoltandola all’infinito, direi persino al contrario, che abbiamo sentito la chiamata: l’invito di Caino a raccontare le sue scellerate gesta. Per questo, senza nulla togliere al pezzo di Oscar, ho deciso d’illustrare passo passo il testo. Lo trovo spassosissimo e la cosa più divertente è trovarsi a simpatizzare in ogni singola cosa con Caino. Del resto fin da piccoli nessuno tifa per Gastone, ma tutti per Paperino.
Volevo richiamare la musica, così ho chiesto a Oscar quante corde ha una chitarra (giusto per dirvi quanto ne so) e mi è piaciuto anche lo spunto della bocca tonda nella cassa armonica. Mettendoli insieme, ho trovato il mio schema per cucirci dentro le gesta di Caino. Se lo meriterebbe proprio un arazzo, no? Dite che essere nella Bibbia basta già come celebrazione? Non so, eh. Per il capo niente è mai troppo.
Non che mi sia svegliata leccaculo oggi, ma questa canzone me lo rende proprio simpatico e disegnarla è stato semplice, rapido, divertente. Una di quelle frittelle che riescono con il buco, prima ancora di ricordarsi che non sono ciambelle.
Siamo quasi alla fine, ma non ci voglio pensare adesso. Perciò per il momento vi faccio tanti auguri di Buon Natale. Al Felice Anno Nuovo ci pensiamo poi.

Maria

Maria ha già detto tutto o quasi. Quando eravamo alla ricerca di un filo rosso per il nostro progetto, è stata questa canzone di Davide Van De Sfroos a convincerci che quella con Caino sarebbe stata un’avventura. Un esperimento pronto a scoppiarci in faccia, qualcosa di buffo e al tempo stesso importante, per imparare a lavorare insieme stando sempre pronti a riderci su. Ora, così vicini alla fine del viaggio, viene spontaneo guardarsi alle spalle e provare a tirare le somme. Ma non ancora.
La cosa che mi piace della musica e dei testi del Davide è la quantità sorprendente di sapori diversi. Quando uno penserebbe “Be’, un cantautore dialettale comasco cosa vuoi che canti?”, salta su uno spunto nuovo a smentirti. Mescolando rock, reggae, musica da ballo, ma anche personaggi da bar sport a scenari fantastici. In questa canzone poi c’è proprio tutto: il riferimento letterario per eccellenza, una rielaborazione scanzonata, persino una punta di malinconia. Io mi sono attaccato quest’ultima solo perché era in minoranza e non mi sembrava giusto. Del resto Caino è solo un incompreso, no? No, dai, non scherziamo: ognuno è quel che è sempre stato.
E’ difficile pensare di dare una fine a un percorso che non ha seguito tappe, né ha mai avuto la pretesa di mettere insieme una trama e un ordito. D’altra parte è anche inevitabile, almeno per come funziona la mia testa.
Non mi piace dare un significato alle cose a posteriori, né tanto meno dare spiegazioni sul messaggio che le nostre frittelle potrebbero o dovrebbero comunicare, una volta ammassate le une sulle altre. Dopotutto il bello di tirare un sasso in acqua è stupirsi dei cerchi che farà. Dico solo che io ho sempre avuto in bocca il sapore della storia di Caino, a dispetto del tempo passato a mescolare l’idea iniziale con qualunque ingrediente ci capitasse sotto mano. Per questo finale mi basta continuare a masticare lo stesso chewing gum ancora per un po’.

Oscar

P.s. Le fotografie in questa frittella sono riprese dal concerto dei Bastian Cuntrari, cover band di Davide Van De Sfroos, organizzato alla Libreria Fluttuante (anche detta, la nuvoletta di Oscar). Adesso se volete gonfiamo il petto, parlandovi di questa frittella multimediale che si trasforma in evento dal vivo… In realtà è stata soltanto una felice coincidenza, lo ammettiamo.

Buon Natale a tutti!

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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