Cane Caino – Passo dopo passo

Abbiamo cominciato a preparare questa frittella senza sapere se sarebbe stata in onore o in memoria del nostro Fionn. Abbiamo passato più di due settimane deliranti, tra cliniche veterinarie, un’operazione d’urgenza e una serie infinita di complicazioni. Che alla fine, complice la terapia, sembrano essersi risolte. Fionn è tornato a trottare con il suo amico Loki e noi abbiamo tirato un bel sospirone di sollievo.
Persino Caino era preoccupato, giuro!
Insomma, se vi chiedevate il perché di qualche rallentamento nello sfornare frittelle, la ragione principale è stata questa. Ora speriamo di poterla archiviare sotto la voce “Brutto spavento”, insieme alla frittella di questa settimana. Molto semplice, dal mio punto di vista: niente più che un collage dei nostri due amici a quattro zampe. Con l’augurio che la vivacità incontrollabile del nanetto bianco potesse tirare su il nostro caro, vecchio pastore tedesco. Si spendono un sacco di parole sugli animali, di questi tempi, e io non mi aspetto di dire niente d’intelligente, né voglio ricadere in qualche clichet. Perciò mi limito a ricordare una delle cose peggiori di questo periodo, ovvero vedere Fionn così tranquillo e docile nelle mani dei veterinari. Si lasciava fare tutto, un po’ per debolezza e un po’ perché è sempre stata la sua indole. Non che se si fosse agitato e avesse lanciato latrati di dolore (gli hanno tolto la milza, fate un po’ voi…) le cose sarebbero state diverse, ma vederlo così stoico anche in un momento del genere mi faceva pensare continuamente “Poverino, non se lo merita proprio”.
Diciamo che le amicizie altolocate di Caino per una volta sono tornate comode. Lunga vita a Fionn! E sì, non dimentichiamo Loki che altrimenti si arrabbia da morire.

Maria

Maria ha già detto tutto della nostra disavventura, perciò io posso concedermi il lusso di non rimuginarci ancora sopra. Fionn sembra stare meglio e comunque, per come si erano messe le cose, ogni giorno in più passato insieme è un giorno guadagnato.
Nei miei programmi il cane di Abele che preferisce Caino doveva essere uno degli ultimi fuochi artificiali, una delle idee che mi divertivano di più e volevo tenermi per provare a mettere insieme un gran finale. Invece abbiamo deciso di comune accordo di giocarci questa carta adesso, perché era il momento più significativo per noi.
Credo sia per questo che ho voluto raccontare questa storia come se fosse un aneddoto, da me a chiunque volesse bere qualcosa insieme. Un fatto biblico, senza nessuna retorica; una specie di mistero, del tutto naturale; una storiella che può voler dire molte cose o forse nessuna in particolare. Roger Zelazny ha descritto Jack lo Squartatore dal punto di vista del suo cane, Snuff, che naturalmente lo adorava. Perciò non vedo proprio perché Caino dovrebbe stare antipatico ai cani, o viceversa.
Ci piace sempre far notare i punti di contatto tra noi e i nostri amici a quattro zampe, sono le cose che ci deliziano e rendono più facile la convivenza. Di solito il fascino e la diversità sono ad appannaggio dei gatti, ma trovo sia sempre curioso vedere come creature così capaci di adattarsi a noi siano in fondo irrimediabilmente diverse. Non si riesce nemmeno a immaginare un cane che giudichi Caino così come facciamo noi, rendendolo un simbolo, un capro espiatorio. Se Caino gli ha dedicato del tempo, un cane lo amerà per sempre e questa incrollabile devozione è un dono inestimabile, per chi è destinato a essere reietto da tutti. Quando mi sento giù, quando non riesco ad apprezzare quello che faccio, mi capita di giocare a immaginare come devo apparire agli occhi dei miei cani. Di colpo non mi sembra più di essere poi tanto male.

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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