beowulf

Beowulf

wæs se grimma gæst Grendel haten
mære mearcstapa se þe moras heold
fen ond fæsten fifelcynnes eard
wonsæli wer weardode hwile
siþðan him scyppend forscrifen hæfde
in Caines cynne þone cwealm gewræc
ece drihten þæs þe he Abel slog
ne gefeah he þære fæhðe ac he hine feor    
forwræc metod for þy mane mancynne
fram þanon untydras ealle onwocon
eotenas ond ylfe ond orcneas
swylce gigantas þa wið gode wunnon
lange þrage he him ðæs lean forgeald.
Grendel era il nome del demone crudele
che infestava quelle marche, depredando
le brughiere e le paludi desolate; egli aveva
dimorato a lungo tra i mostri della stirpe di
Caino, banditi e condannati dal Creatore.
Per l’uccisione di Abele l’Eterno Signore
aveva esatto un prezzo: a Caino non giovò
affatto l’aver commesso quell’assassinio,
perché l’Onnipotente lo maledisse
e dall’anatema del suo esilio scaturirono
orchi ed elfi e spettri malvagi
e i giganti che sfidarono Dio,
più di una volta, finché Egli li ripagò.

Categorie: Superbia - Le citazioni su Caino

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