Aspettando l’assurdo

assurdo

Un centro commerciale. Una panchina. Un albero di plastica. Svariati passanti.

Orario indefinito.

Due vagabondi, seduti schiena contro schiena.

ESTRAGONE E VLADIMIRO (voltandosi all’unisono): Pensi che…

VLADIMIRO: Oh pardon!

ESTRAGONE: Continua.

VLADIMIRO: No, no, dopo di te.

ESTRAGONE: No, no, prima tu.

VLADIMIRO: Io ti ho interrotto.

ESTRAGONE: Al contrario!

Si guardano in cagnesco.

Un urlo terribile scuote il corridoio.
I due rimangono pietrificati, poi si abbracciano.
Intanto la folla sullo sfondo va e viene come se nulla fosse.

Entra Caino, con un cappio intorno al collo e due pesanti buste della spesa.

ESTRAGONE (sotto voce): È lui?

VLADIMIRO: Chi?

ESTRAGONE (cercando di ricordare il nome): Ehm…

VLADIMIRO: Godot?

ESTRAGONE: Sì.

CAINO: No, invece.

Estragone e Vladimiro si voltano all’unisono verso di lui.

ESTRAGONE: Voi non siete il signor Godot, galantuomo?

Caino si siede in mezzo a loro, sgomitando per farsi spazio.

CAINO: No. D’altra parte, per quanto riguarda la vostra attesa. Ecco, io credo sia giunta al termine!

Con aria trionfale, solleva le braccia lasciando le buste della spesa a penzoloni.
Estragone scatta in piedi e si allontana spaventato.
Vladimiro osserva con aria sospettosa le borse di plastica.

VLADIMIRO (toccando la busta con due dita): È melassa, quella sul fondo?

Caino lascia cadere l’altra borsa e lo colpisce sulla mano.
Vladimiro la ritrae, Estragone geme di dolore al suo posto.

CAINO: Volete capire o volete mangiare?

ESTRAGONE: Capire! VLADIMIRO (all’unisono): Mangiare!

Senza la minima perplessità, Caino appoggia una busta in grembo a Vladimiro e fa cenno a Estragone di avvicinarsi, per consegnargli l’altra.

CAINO: Allora siamo intesi.

ESTRAGONE (dubbioso): Non proprio.

CAINO (allargando le braccia e guardando dietro di sé): La vedete tutta questa gente?

Vladimiro annuisce, con una frittella presa dalla borsa già in bocca.
Estragone scuote la testa.

I passanti continuano ad andare per la loro strada.

CAINO: Fategli capire quel che c’è da capire. E fategli mangiare quel che c’è da mangiare.

Vladimiro prende la corda che penzola dal collo di Caino, incuriosito.

VLADIMIRO (a bocca piena): E questa da dove arriva?

CAINO: L’ho presa a una carogna, togliendola a un poveretto. O forse era il contrario?

ESTRAGONE (guardando nella sua busta): Ce ne saranno abbastanza per tutti?

CAINO: Non ce n’è mai abbastanza per tutti. Comunque voi chiamateli per nome, a uno a uno, e state a vedere chi risponde. Poi si sa che chi prima arriva meglio alloggia.

VLADIMIRO (chiamando verso i passanti): Pozzo!

I passanti si fermano per un istante, sincronizzati come ballerini.
Poi riprendono a camminare.

ESTRAGONE: Così non è divertente, Didi. Proviamo con nomi sempre diversi. Farà passare il tempo.

Vladimiro fa per prendere un’altra frittella, Caino lo colpisce di nuovo sulla mano.
Quindi annuisce all’indirizzo di Estragone.

ESTRAGONE (con le mani intorno alla bocca, per urlare): Abe… Aiuto!

Scappa da Caino che si è alzato di scatto.

CAINO (in tono conciliante): Di qui passeranno tutti prima o poi, ma non lui. Mai lui.

VLADIMIRO: Tutti?

CAINO: L’intera umanità. Basta aspettare. E chi meglio di voi?

Se ne va.

Estragone si siede di nuovo sulla panchina, accanto a Vladimiro.

ESTRAGONE: Credi che fosse lui?

VLADIMIRO: Ma no! Ma no! (pausa) Ma no.

ESTRAGONE (indicando le borse di plastica): Credi che dovremmo?

VLADIMIRO: Ma sì! Ma sì! (pausa) Ma sì.

Estragone salta in piedi con la sua busta, pronto a mettersi a urlare.

Nel frattempo Vladimiro, sempre calmo, prende un’altra frittella e sta per metterla sotto ai denti.

Un ragazzino tra i passanti si ferma davanti a loro, interrompendoli.

RAGAZZO: Signori..

VLADIMIRO: È il signor Godot che ti manda?RAGAZZO: Sissignore.

VLADIMIRO: Sei tu che sei venuto ieri?

RAGAZZO: Nossignore.

VLADIMIRO: È la prima volta che vieni?

RAGAZZO: Sissignore. Il signor Godot dice che non…

ESTRAGONE (strappando la frittella di mano a Vladimiro): Dagli questa.

Il ragazzo annuisce con solennità e riprende a camminare.

ESTRAGONE (sorridendo): Verrà domani.

VLADIMIRO (sorridendo a propria volta): Sicuramente.

Categorie: Gola - Le frittelle di Caino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.