No Persefone – Passo dopo passo

Quando Oscar mi ha parlato della citazione della settimana, mi sono già vista alle prese con cowboy e mucche. O con scout, sale da te’ e baffetti da gentiluomo, a seconda che temiate più la poesia o l’autore. Grazie al cielo la frittella ha mantenuto un gusto più greco e finalmente ho avuto una donna da mettere su carta. E per di più Persefone, uno di quei miti talmente tormentati che ti fanno pensare cosa diavolo non andasse nella testa degli antichi. Ho capito subito che mi sarei potuta sbizzarrire.
Venendo alla disegna, l’idea di partenza è stata quella di farle spuntare i fiori dalla bocca, come se fossero uno sbuffo di fumo. La scelta è caduta subito sui papaveri, per il loro legame con il sonno e con la morte… E poi perché mi piaceva l’idea di una corolla ampia e leggera associata a uno stelo lungo e robusto. Sembravano fatti apposta, no? Dopo qualche riflessione, ho deciso di lavorare con un marrone molto scuro, inserendo dei tocchi di azzurro per richiamare l’idea di una figura divisa tra il regno sotterraneo degli inferi e il cielo terso primaverile. Adoro i contrasti, rendono tutto più vivo.
Tirando le somme, quello che mi soddisfa di più sono i fiori e la linea della bocca. Forse avrei fatto bene ad aggiungere più scuro bella parte bassa del disegno, ma con le prove tecniche di primavera che ci sono state in questi giorni (prima del cronico ritorno della pioggia, naturalmente. Sigh) non ho proprio saputo resistere a un po’ di chiarore.

Maria

Tutto è cominciato da un’allarmata segnalazione di Maria: “Non hai ancora messo personaggi femminili!”. E la sua non era una rivendicazione femminista, ma una concreta dimostrazione d’irritazione, perché ha sempre adorato disegnare figure femminili. Deciso a obbedire, ho pensato anche che mi sarebbe piaciuto usare la citazione in maniera diversa, riprendendone la forma anziché l’argomento.
Aggiungiamoci che, tirando in ballo Kipling, ho fatto credere a Maria che avrebbe dovuto ritrarre un gentiluomo indobritannico con tanto baffi e la soddisfazione è completa.
Ricapitolando, sapevo fin dall’inizio che Caino avrebbe detto solo “No” per tutta la frittella e mi era stata prescritta un’interlocutrice. Ho scelto Persefone per assonanza alla leggenda dei Dioscuri (mi divertiva l’idea del pettegolezzo infernale) e perché trovo che, se sei sposata con Ade, allora puoi trovare qualcosa di buono anche in un musone come il nostro Caino. Oltre a questo, volevo portare avanti il filone malinconico inaugurato dal nostro protagonista, mettendolo a confronto con una donna troppo affascinante per lui. Sarò strano, ma alle bellone dal sorriso smagliante ho sempre preferito le ragazze che sanno anche essere ombrose e Persefone, a metà tra l’inferno e la terra, rispondeva perfettamente all’identikit. Per concludere non avevo alcun dubbio che Maria avrebbe apprezzato l’opportunità di giocare con fiori e tenebre: l’ideale per farsi perdonare dopo lo stupido scherzo del ritratto di Kipling.

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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