Marchiati – Passo dopo passo

Bene questa settimana prendiamo un tema serissimo e lo usiamo per fare una cosa altrettanto seria. Pasticciare tutta la faccia di Oscar di vernice nera e fare delle fantastiche foto, mettendo in pericolo la vita del pappagallino di casa. Ho usato una bottiglia di tempera di quelle per bambini a base d’acqua e tutto è filato più o meno liscio: Oscar dopo una bella doccia è tornato del suo colore naturale. Al signor Parbleu è andata un po’ meno bene e il marchio in fronte è rimasto, ma sono sicura che a Caino la cosa potrebbe anche far piacere. Per le foto ho usato un flash esterno e un ombrello bianco, il fondo nero che vedete è una fantastica parete dipinta con vernice lavagna utilissima per molti scopi. Mi piace il contrasto tra l’uccellino azzurro colorato e i toni scuri del resto della foto. Sono soddisfatta anche della resa della vernice sulla pelle e del fatto che non sia troppo perfettina e pulitina, cattiveria ci vuole! Quella stessa cattiveria che ho dovuto tenere a bada quando Oscar mi ha fatto leggere la citazione per questa settimana e mi sono sentita un po’ Obelix: “Sono pazzi questi Mormoni!”. Alla fine, però, ho pensato che non sia puntando il dito che si fa qualcosa di buono.         A volte è meglio pensare che un pochino siamo andati migliorando e ripartire da lì.

Maria

Devo ammettere che la citazione di questa settimana mi ha proprio sorpreso. L’ho trovata per caso, in un contesto piuttosto lontano dai miei interessi, perciò non ho particolari spiegazioni da offrire. Né tanto meno voglio puntare il dito contro questa o quella comunità che ha partorito pensieri più o meno aberranti sul tema del razzismo. Io qui racconto storie, o almeno ci provo finché Caino non mi bacchetta sulle dita.
Volevo soltanto che il nostro eroe proseguisse dritto per la sua strada, continuando a prendersela con i prepotenti che non gli vanno giù. Al tempo stesso, però, mi preme che Caino non si trasformi di colpo in un cavaliere in armatura scintillante… Non è questa la sua natura. Se giudica, lo fa di pancia e prende le questioni di petto, lasciando fuori il cervello dalla sua anatomia dei sentimenti. Ho pensato che di fronte a una citazione del genere, che pretende di trovare un fondamento biblico oltre che legale e direi quasi antropologico alla schiavitù, potesse essere una reazione condivisa.
Io l’ho letta e per prima cosa ho sorriso incredulo. Poi l’ho letta a Maria e ci abbiamo riso su, perché sembrava troppo esagerata. Alla terza volta, però, faceva venire il nervoso. Secondo me o lasciamo Caino alla paternità dei suoi mostri, o prendiamo atto che Abele è morto stecchito e quindi non possiamo che discendere tutti da quell’altro. Non qualcuno sì e qualcuno no, tutti insieme. E non lo dico perché mi piacevano tanto le pubblicità della Benetton, con tutti i bambini del mondo che si prendevano per mano: ho sempre creduto nella diversità di ogni uomo dall’altro, sopra agli slogan di uguaglianza. Ma proprio perché ciascuno ha la propria storia, il diritto di portarla avanti a modo nostro è fondamentale e negarlo a qualcuno non può che essere mostruoso. Spero solo di aver concentrato tutta la melassa retorica qui, lasciandola fuori dalla frittella.

Oscar

Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino

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