Il sogno di Caino – Passo dopo passo

Sandman ci piace un sacco… Alcuni disegnatori meno, ma basta scegliere bene e ci sono dei veri artisti come Michael Zulli. Magari il design dei personaggi di Caino e Abele non sarà raffinatissimo alla fonte, eppure vi dirò la verità: a me i loro capelli a punta fanno impazzire. Senza contare che, belli o brutti, sono davvero espressivi e rendono subito l’idea. Scusate un attimo. Sì?
Dalla regia mi “consigliano” una correzione. Caino è bellissimo, naturalmente. Non l’ho mai ritratto e non l’abbiamo mai voluto descrivere, proprio perché è al di là di quanto noi comuni mortali possiamo raggiungere. Gloria gloria a Caino e alle sue frittelle!
Ora che se ne è andato, torniamo a noi. Mi divertiva l’idea di disegnare la faccia di Abele prima di quella di Caino. E questa versione cicciottella è proprio spassosa. Mi spiace solo di aver dovuto optare per un primo piano, in modo da dare l’impressione da fotografia conservata gelosamente, perché così non ho potuto inserire Irving… Pardon, Goldie, i nomi da gargoyle cominciano solo con la G.
Dopo aver fatto sempre e solo fotografie nelle ultime frittelle, Oscar (e Caino) mi avevano praticamente intimato di mettermi a disegnare. Capirete anche voi che la beffa di spacciare un disegno per fotografia era troppo allettante per resistere. Mettiamoci poi che trovare a casa mia una bacheca confusionaria non è certo un problema e capite come questa frittella si sia cotta da sola. Del resto con gli ingredienti di qualità è tutto più facile e, da non amante dei fumetti americani (Giappone vince e sempre vincerà!), devo ammettere che Sandman è proprio magico anche per me. Ora mi faccio soffiare un po’ di sabbia in faccia e schiaccio un pisolino.

Maria

Ci sono frittelle che avevi in mente fin dall’inizio di questa avventura. Magari non la storia, ma la citazioni sì, perché viene da una di quelle fonti che ti hanno spinto a scegliere Caino come patrono. Sandman è una di queste. Sì, ci stiamo tenendo il meglio per la fine e vi assicuro che è stato difficile tenere duro.
Questo fumetto di Neil Gaiman (autore al quale ho dedicato la mia tesi di laurea, tanto per metterle carte in tavola) rappresenta l’ideale di gran calderone postmoderno, dove fonti antiche e sensibilità moderna si mescolano, senza la pretesa di nascondersi sempre dietro a un tono faceto. Di quelli che ti fan perdonare in tutto, perché in fondo si scherzava. Sandman riesce a essere epica moderna. Magari non quando c’è Caino in scena, ma anche le spalle comiche hanno un cuore e nel finale lo si vede pulsare.
Volevo ripartire da questo, omaggiando il fumetto con un po’ di citazionismo spiccio da nerd, ma riprendendo soprattutto uno spunto, un’atmosfera, in fin dei conti un vero e proprio sentimento. La cosa più facile del mondo da prendere in giro, noi uomini duri.
Poi c’era l’ovvia necessità di riportare uno scampolo di Sandman alla nostra linea narrativa, ma parlando di reame dei sogni come avrebbe potuto essere un problema? Infine Maria ci ha messo l’idea della foto di Abele, un po’ per prendermi in giro e un po’ perché è un grande classico della nostalgia. Così come la foto con un buco in fronte è il grande classico del rancore. E immaginare che il rapporto tra Caino e l’idea di suo fratello oscilli tra questi due poli è davvero scontato.

Oscar

Categorie: Gola - Le frittelle di Caino

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