Caino e le spine – Passo dopo passo
Cyrano de Bergerac ha citato un sacco di modi per arrivare sulla luna, ma ne ha dimenticato uno: basta fare un salto nel boschetto dietro casa. I rovi lì non mancano mai, basta tuffarcisi in mezzo con sprezzo del pericolo, e di colpo vedi le stelle.
Ritornata con un’egregia foto di rovi, ho rimuginato un po’ su come spedirli in orbita e come prima cosa ho rinunciato al colore, lasciandolo in affido a Mister Photoshop. L’intento era quello di ottenere qualcosa di molto grafico ed essenziale… Sì, diciamo pure spoglio e desolato come un cratere lunare. Sapevo di volerci infilare dentro la citazione di peso, una volta tanto che Oscar ne ha scelta una corta, ma dovevo farle spazio in quell’intrico vegetale tutt’altro che semplice da leggere. Ho lasciato che ci pensasse la luna, ricavandone una bella chiara con una maschera di livello gradiente di sfumatura, dal bianco al nero, ma invertita. A quel punto ho dubitato se riprendermi il colore per lo sfondo, ma alla fine ho deciso che si accaparrava troppa attenzione e ho lasciato le cose come stavano. Risolto questo dilemma una volta per tutte, mi è saltato subito all’occhio il ramo dove inserire la scritta, così scuro, uniforme e orizzontale. Mi piace il risultato, così vuoto e al limite dell’astratto: mi pare giusto che una foto terrestre diventi quasi irriconoscibile se vuole spacciarsi per lunare.
Maria
Caino e le spine avrebbe potuto essere il titolo di questa nostra avventura, se il richiamo e la leggerezza delle frittelle non fosse stato proprio forte. L’assenza di gravità vuole essere una caratteristica delle nostre storie e giocare a fare gli sciocchi con la Commedia di Dante ha sempre un fascino trasgressivo. Ringraziate il taglio della citazione, perché vi ho risparmiato una verbosissima risposta di Beatrice che fa sfoggio delle sue conoscenze scientifiche sulle macchie solari. E pensare che nel Medioevo avevano questa fantastica convinzione di vederci Caino con un fascio di rovi in spalla…
In questa prima parte dell’escursione lunare del nostro eroe, ho voluto divertirmi un po’ con la geografia del nostro satellite. Sapevo che aveva un sacco di mare desertici, con nomi interessantissimi, ma devo dire che non avrei sperato lo fossero così tanto. Si potrebbe creare un’ambientazione intera su questo scenario nonsense, fatto di laghi e baie, senza una sola goccia d’acqua. Vedendo che ce n’era uno dedicato anche al Serpente, ho pensato che sarebbe stato un buon momento per una rimpatriata.
Caino è un tipo rancoroso, si sa, e in breve tutta la tranquillità del paesaggio va a farsi benedire, lasciando spazio a una zuffa verbale in piena regola. La serpe ovviamente paga tributo al Ser Biss di disneyana memoria, perché la Bibbia non è il solo classico degno di nota, e le ho riempito le fauci di qualsiasi luogo comune mi sia venuto in mente. Trovo che la tentazione sia sopravvalutata, spesso è la cosa più banale del mondo.
Oscar
Categorie: Accidia - Le fatiche per Caino